Amor mi fa cantar a la Francesca
L'innovazione nell'emulazione dei modelli francesi:
Italia e Spagna tra XIII e XV sec.
Le prime musiche scritte in lingua volgare di cui si ha traccia sono quelle dei trovatori in Provenza: autori colti, sovente principi regnanti e signori feudali, traevano ispirazione sia dal repertorio liturgico sia da quello popolare. Quando Eleonora d'Aquitania, nipote di Guglielmo IX, andò in sposa a Luigi VII, portò con se a corte Bernart de Ventadorn; così la nuova regina di Francia incoraggiava i poeti del Nord ad emulare i colleghi del Sud. Nel XIII secolo, mentre i trovatori manifestavano una forte tendenza manierista con sperimentazioni nella metrica e nel linguaggio, i trovieri del Nord si orientavano verso una certa semplicità di argomenti e schemi musicali; fu la loro forma di monodia, ripresa nelle nazioni vicine, che ispirò dei capolavori come le Cantigas de Santa Maria in Spagna e le raccolte di laudi Italiane. Le Cantigas si rifacevano ai Miracles de Notre-Dame del troviere Gautier de Coinci mantenendo la struttura del virelai, ma con melodie frutto di un clima culturale unico: quello della corte di Alfonso X el Sabio frequentata sia da cristiani che da arabi ed ebrei. Il risultato fu una musica influenzata dal vicino mondo dei califfi, ritmicamente vivace, assolutamente monodica e modale, composta a corte ma vicina ai sentimenti polari. In Italia l'influenza dei trovatori si fece sentire su tanta produzione poetica, ma non dette vita a un vero movimento musicale; le laudi nascevano in un ambiente lontano dalla corte come veri e propri canti sacri in lingua volgare, inni di lode spirituali destinati all'attenzione del popolo. La loro forma fu sovente quella del virelai, ma soggetta a variazioni inusuali per le scuole francesi e spagnole. Il gusto spagnolo e italiano, più incline a musiche regolari e simmetriche, segnò più profondamente il futuro di quanto non fecero le melodie raffinate e sempre più esangui dei trovatori, che alla fine del XIII sec. erano ormai scomparsi o emigrati dalla Provenza.
Il concerto dei Galinverna vuole fermare l'attenzione su come le idee nate nelle scuole francesi presero vita nelle elaborazioni che, inserendosi sulle culture Spagnola ed Italiana, crearono stili diversi, limitarono le speculazioni teoriche e furono più attente al piacere dell'ascolto, alla comprensibilità del testo, alla fruibilità di un prodotto rivolto a un pubblico ampio.